Clitocybe nebularis (Batsch) P. Kumm.

Sospetto

CAPPELLO 80-150 mm, carnoso, convesso, con l’orlo a lungo inflesso, non igrofano, da grigio cenere a grigio-brunastro, liscio, finemente feltrato, fibrilloso.

LAMELLE da adnate a leggermente decorrenti, piuttosto fitte, crema pallido, con il filo intero, concolore.

GAMBO 60-90 × 15-30 mm, obclavato, farcito, subconcolore con il cappello, percorso longitudinalmente da fini fibrille grigiastre, base coperta da un feltro miceliare bianco.

CARNE bianca, con odore forte, complesso, floreale-erbaceo-aromatico, più o meno nauseante; sapore sgradevole.

SPORATA crema giallastra.

MICROSCOPIA: spore ellissoidali, 6,0-7,5 × 3,5-4,5 µm, lisce, cianofile, negli exsiccata prevalentemente in tetradi, con base ottusa. Basidi 20-25 × 5-7 µm, tetrasporici. Trama imeniale più o meno regolare di ife incolori. Pileipellis con struttura di cutis di ife più o meno parallele, con pigmento intracellulare.

HABITAT: ubiquitario, in gruppi di numerosi esemplari, spesso disposti in file o cerchi; molto comune in autunno anche inoltrato, sia in boschi di conifere che di latifoglie.

NOTE – Si tratta di una specie conosciuta e, in molte zone, più o meno impunemente consumata; tuttavia, recenti studi (sulla base di una nutrita casistica) sembrano dimostrare la sua tossicità o, quanto meno, una sua scarsa tollerabilità da parte di alcuni individui.
Sulla base del colore della sporata, della cianofilia della parete sporale, che si presenta sottilmente verrucosa al microscopio elettronico (ma liscia al microscopio ottico) C. nebularis è stata inserita da alcuni autori, fra i quali Moser e Bon, nel Genere Lepista. Noi preferiamo, in accordo con Kuyper, mantenerla nel Genere Clitocybe, come numerose altre specie congeneri, che presentano una sporata colorata e spore cianofile, lisce al microscopio ottico.